RAINER MARIA RILKE, Pietà

Sandro Botticelli, Compianto di Cristo morto, part.
Così, Gesù, vedo i tuoi piedi ancora
ch’erano un giorno i piedi d’un ragazzo,
e li spogliai, smarrita, e li lavai;
com’erano confusi ai miei capelli…

E vedo il tuo corpo che non seppe amare,
questa notte d’amore finalmente.
Non ci posammo mai insieme stretti,
ed ora è solo attonito vegliare.

Eppure, vedi, le mani tue sono ferite:
oh, amato, non per me, per i miei morsi.
E aperto è il tuo cuore, ciascuno vi può entrare:
e solo a me doveva essere dischiuso.

Ora sei stanco, e la tua stanca bocca
no, non vuole la mia bocca dolorosa.
Gesù, Gesù, quand’era l’ora nostra?
Andiamo insieme stranamente a fondo.

Guardo le Deposizioni o le Pietà o i Compianti, vedo la Maddalena chinarsi sui piedi di Gesù, abbracciarli – come in questo quadro di Botticelli – e mi viene in mente questa poesia.

Così, Gesù, vedo i tuoi piedi ancora – sì, è proprio la Maddalena, che gli lavò i piedi con le lacrime e glieli asciugò coi suoi capelli – solo lei, oltre alla madre, avevano potuto toccare e vedere i piedi di quell’uomo-dio.

E c’è in Maddalena questo desiderio inesausto di amore. Se il Cristo l’aveva colpita e avvinta di parole, è però con il corpo di lui che  – come primo atto – aveva avuto a che fare. E amava quel suo corpo.

Nell’estetismo, nel sensualismo rilkiano, questo aspetto non poteva mancare. In una sorta di Vangelo secondo Maddalena, nella morte, lei lo può finalmente abbracciare; ma solo ora, quand’è finito il loro tempo, quando stanno andando – insieme e per sempre – a fondo.

Rainer Maria Rilke nacque a Praga nel 1875 e morì a Montreux nel 1926. Apparteneva alla minoranza praghese di lingua tedesca. La sua poesia è straordinaria, raffinatissima, colta, emozionante.

Bibliografia:
R.M. RILKE, Poesie, trad. Pietro de Nicola, 1958. Ho lavorato sul testo, modificandone piccole parti.
Ho scaricato l’immagine da Google-Immagini.