
La caratteristica principale del testo poetico è che esso non occupa tutto lo spazio disponibile, cioè tutta la riga, come succede per la prosa. Il testo poetico si frammenta in unità minori: i versi, dal verbo latino “vertere” (voltare), perché si isolano andando a capo.
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita. (Alighieri)
Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto… (Ariosto)
Tu non ricordi la casa dei doganieri sul rialzo a strapiombo sulla scogliera: desolata t' attende dalla sera in cui v' entrò lo sciame dei tuoi pensieri e vi sostò irrequieto. (Montale)
Senza di te un albero non sarebbe più un albero. Nulla senza di te sarebbe quello che è. (Caproni)

Gli elementi che caratterizzano un testo poetico sono il VERSO e il RITMO.
Ma, prima di avventurarci,
TORNIAMO INDIETRO UN MOMENTO A RIPASSARE
DIVISIONE IN SILLABE
ma-e-stra, prin-ci-pe, en-tu-sia-sta, e-sat-ta-men-te, at-tra-ver-sa-re, co-sti-tui-re, ad-di-o, mu-se-ruo-la, ma-re.
La sillaba è un fonema o una sequenza di fonemi che si possono articolare mediante una sola emissione di voce; essa costituisce la più piccola combinazione fonetica nella quale una parola possa essere divisa.
Usiamo la divisione in sillabe ogni qualvolta, scrivendo, dobbiamo spezzare una parola per andare a capo. Secondo le regole della grammatica:
- una sillaba contiene almeno una vocale
- che può essere sola (è; e-sco; a-man-te)
- o preceduta da una o più consonanti (fi-la-stroc-ca; pre-scin-de-re)
- o seguita da una sola consonante (al-to; ma-gro).
N.B. Senza vocale, non c’è sillaba.

L’italiano distingue le vocali in vocali deboli (i – u) e vocali forti (a – e – o).
Una sillaba può essere composta anche da due vocali che formano il dittongo.
Un dittongo è formato da
- una vocale debole non accentata + una vocale forte accentata (giàc-ca; pué-ri-le; fèu-do)
- dall’incontro di due vocali deboli (fiù-to; più-ma).
Si ha invece lo iato quando si incontrano
- due vocali forti (pa-é-se, ma-è-stra, e-rò-e, po-è-ma, ro-te-à-re, ro-dé-o)
- una vocale forte non accentata e una vocale debole accentata (ar-mo-nì-a, o-blì-o, pa-ù-ra).
Quando ad unirsi sono due vocali deboli + una forte si ha il trittongo (a-iuò-la; guài; buòi).

IL VERSO
Il verso è un insieme di parole caratterizzate da una regolata successione di sillabe; e dalla presenza di una pausa principale alla fine del verso medesimo (e da una o più pause interne, dette cesure).
Esistono molteplici tipi di verso nella metrica italiana i quali si distinguono ed assumono il nome in base al numero di sillabe che li compongono. Nei testi della nostra tradizione sono stati utilizzati versi che contengono da due a undici sillabe.
Nel mezzo del cammin di nostra vita = Nel – mez – zo – del – cam – min – di – no – stra – vi – ta = 11 sillabe = verso endecasillabo

MOLTI TIPI DI VERSI
I versi classici della poesia italiana sono i seguenti.
Numero di sillabe | Nome del verso | Esempio |
2 | BISILLABO | S’alza (Saba) Solo (Ungaretti) |
3 | TRISILLABO | Andate, correte, chiudete la fonte! (Palazzeschi) |
4 | QUADRISILLABO | Damigella tutta bella. (Chiabrera) |
5 | QUINARIO | Il pan ci manca (Fusinato) |
6 | SENARIO | Che pace la sera! (Pascoli) Taci. Su le soglie del bosco non odo. (D’Annunzio) |
7 | SETTENARIO | Rosseggia l’orizzonte (Pascoli) |
8 | OTTONARIO | Guarda là quella vezzosa, guarda là quella smorfiosa (Saba) |
9 | NOVENARIO | Com’è dolce questo ritorno Nella sera che non imbruna! (Pascoli) |
10 | DECASILLABO | Va’, pensiero sull’ali dorate! Va’, ti posa sui clivi e sui colli. (Solera) |
11 | ENDECASILLABO | Qui tutta verso del dolor la pena. (Foscolo) Nel mezzo del cammin di nostra vita (Dante) |
Versi composti
Quando in un verso sono presenti più di 11 sillabe, si parla di versi doppi, costituiti dalla somma di due versi brevi.
Per ottenere un andamento ritmico, coi versi composti, è fondamentale che i semiversi siano metricamente impeccabili.
Numero sillabe | Nome del verso | Esempio |
12 (6+6) | DOPPIO SENARIO o DODECASILLABO | Dagli atrii muscosi / dai fori cadenti (12 sillabe: 6+6) Dai boschi, dall’arse / fucine stridenti. (12 sillabe: 6+6) (Manzoni) Portami il girasole / ch’io lo trapianti (12 sillabe: 7+5) nel mio terreno bruciato / dal salino (12 sillabe; 8+4) (Montale) |
14 (7+7) | DOPPIO SETTENARIO o VERSO ALESSANDRINO | Forse un mattino andando / in un’aria di vetro (14 sillabe: 7+7) (Montale) Tra bande verdigialle / d’innumeri ginestre (14 sillabe: 7+7) (Gozzano) |
16 (8+8) | DOPPIO OTTONARIO | Brilla nel mezzo un tranquillo / disco di limpida vasca (16 sillabe: 8+8) |


Tutto qui? No, le cose sono un po’ più complesse di così.
Continua nella seconda parte.

NOTE: Ho scaricato le immagini da Google-Immagini
BIBLIOGRAFIA: www.zanichelli.it – il testo poetico